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Il "Canto di Natale" di Dickens, riletto da Acoté | 21.12.2018
Il "Canto di Natale" di Dickens, riletto da Acoté
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Una storia di cambiamento per ispirarci nell'anno che verrà.
Il “Canto di Natale ”di Dickens  è la storia di Ebenezer Scrooge, un uomo d’affari ricco e avido che dà valore soltanto al denaro e a tutto ciò che è materiale. Il giorno della Vigilia, irritato dall’atmosfera gioiosa che a lui risulta incomprensibile, si rifiuta di fare un’offerta per i poveri, fa lavorare fino a tardi il suo impiegato e caccia il figlio di sua sorella che voleva invitarlo al pranzo di Natale. Quando arriva a casa, una stamberga fredda e buia visto che Scrooge non spende neanche per sé, gli appare sulla porta il fantasma del vecchio socio, Jacob Marley, che lo rimprovera per la sua condotta di vita e lo invita a correggersi per non essere costretto a vagare, come lui, per l’eternità, con addosso il peso delle catene che si  è guadagnato con la sua aridità e brama di denaro. A questo punto, Scrooge riceve la visita di tre Spiriti che gli faranno un po’ da “Mentori”: lo Spirito del Natale Passato, lo Spirito del Natale Presente e lo Spirito del Natale Futuro. Il primo lo riporta indietro nel tempo, quando Scrooge era stato mandato dal padre in collegio, gli fa rivivere il suo primo lavoro e il suo primo amore. Emerge che Scrooge aveva rinunciato a tutti gli affetti per farsi una posizione e guadagnare: una scelta che ha determinato il modo in cui è andata la sua vita. Lo Spirito del Natale Presente gli mostra come la gente intorno a lui si stia preparando al Natale, qualcosa da cui lui è rimasto escluso, soprattutto a livello emotivo. Lo Spirito del Natale Futuro gli fa vedere cosa succede alla morte di un signore ricco di cui non è specificato il nome. Nessuno lo visita, nessuno vuole andare al suo funerale. Scrooge capisce che sarà il suo destino ma soprattutto capisce di aver sbagliato, si ravvede ed inizia a vivere realmente il giorno di Natale dispensando regali, sorrisi e auguri. Grazie al percorso avviato dai Mentori, esce cioè  dallo stato cristallizzato e mortifero in cui si è cacciato e torna a vivere con pienezza, recuperando il proprio lato emozionale. Scrooge rappresenta chi non crede più nel Natale ovvero in una dimensione dell'esistenza che va oltre il tangibile, chi misura la vita in beni materiali, chi crede di non aver nulla da dare e vuole soltanto ricevere. E' il simbolo di chi si è disconnesso dai propri sentimenti e tiene a debita distanza ogni emozione che possa farlo sentire fragile. Tuttavia, ciò che Scrooge sperimenta nel corso della storia,  riesce  a trafiggere la sua durezza  e gli fa cambiare prospettiva. Come afferma il blogger Manuel Marangoni nel suo blog “il libro di Dickens non è un racconto per Natale, è una promessa che si sparge in tutto l’anno”, lo scrittore britannico, attraverso questo racconto apparentemente per bambini, ci fa riflettere sulle nostre responsabilità e sugli impatti delle nostre scelte nel lungo termine. E se può sottrarsi alla dannazione eterna (leggi infelicità) e rinascere come uomo nuovo un tipo come Scrooge, allora chiunque può redimersi e cambiare il proprio percorso, attraverso la forza dell'autoconsapevolezza  e della compassione. Se c’è riuscito lui, possiamo riuscirci anche noi: da soli o con il sostegno di qualcuno che ci faccia da Mentore o da Coach. Questa è la promessa di Dickens e vuole essere anche la nostra: un dono e una speranza che si rinnovano a ogni Natale.
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