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Cosa si cela nell'Ombra?
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Quella parte di noi che non vogliamo vedere. Ma senza la quale non possiamo vivere.
Nella psicologia junghiana, l’Ombra è l’archetipo relativo alla parte oscura, rigettata e minacciosa del Sé. Jung la chiamava ‘ciò che una persona non desidera essere’. L’ombra può essere vista come il deposito degli istinti incontrollabili, compresi gli impulsi distruttivi, come pure di tutte le caratteristiche personali considerate inferiori e indesiderabili.Robert Bly, autore de “Il piccolo libro dell’Ombra,  la descrive come una sorta di ‘sacco’, che ciascuno porta sulle spalle e in cui ripone tutti gli aspetti della propria personalità che non gli piacciono. In tempi di elezioni, è forte la tentazione per i candidati di nascondere la propria ombra, nel timore di perdere voti. Altrettanto forte è, per gli elettori, quella di cercare candidati “irreprensi...
Non farti piccolo: non sei grande
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L’intelligenza è sempre una forza o, qualche volta, può essere un limite? La testimonianza di Haim Baharier, il filosofo che pone la grandezza dell'uomo nella sua precarietà.
Professor Baharier, ha mai pensato che un giorno avrebbe riempito i teatri di persone desiderose di ascoltarla? Forse da ragazzo, sognandomi Johnny Halliday o Jacques Brel… Comunque no, non ero predestinato a questo. Di formazione sono matematico, filosofo e analista. E per quanto riguarda il lavoro, mi sono sempre occupato di imprese, in primis quella di famiglia, di industria e di commercio, ma anche di altro. Insomma, era cominciato tutto in un altro modo. Le mie stesse lezioni, per anni, le hanno ascoltate solo manciate di allievi. La tappa del suo percorso che più ha contribuito a renderla la persona che è oggi? Ce n’è stata più di una. Fondamentale, la nascita di mia figlia. Le dolorose difficoltà che l’accompagnarono e l’incontro con la diminutio mi...
Siamo uomini o impiegati?
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L’impatto dello Sportello Counseling sull’azienda, secondo l’esperienza di Sara Fontana, Professional Advanced Counselor.
Talvolta le aziende (e gli stessi lavoratori) incappano nel rischio di considerare il dipendente solo per quello che fa e non per quello che è. Ovvero per le sue competenze professionali specifiche e non per ciò che lo caratterizza nel suo complesso, a livello sia professionale che umano. Racconteremo i risultati di alcune esperienze di Sportelli attivati in azienda, da cui emerge come il Counseling sia una valida risposta non solo a livello personale ma anche a livello organizzativo per favorire uno stare diverso in azienda: più consapevole, più attivo e più disponibile al cambiamento. E, soprattutto, per trovare o ritrovare il senso, a volte perduto, di ciò che facciamo. Parole chiave: autonomia, benessere, consapevolezza, emozioni, patto, progettualità   ...