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 Rosanna Orlando
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Lei è di Como, la madre di Brescia, il padre del Cilento, il cane del Tibet.
Per non fare torto a nessuno dei quattro, vive in una terra di mezzo: Mediolanum, più nota come Milano.
Coach sistemica e counselor arielina (ovvero di matrice pisicosocioanalitica), ex-pubblicitaria pentita e lettrice appassionata di Omero, Calvino e Dumas, è alla costante ricerca anche qui della terra di mezzo dove le teorie scientifiche e i personaggi letterari possano convivere felicemente.
L’obiettivo è dare vita a un modo di fare coaching , team coaching e formazione unico e capace di attivare la parte più vitale e creativa delle persone e dei gruppi, specialmente nel contesto aziendale.
Forse Rosanna se la racconta soltanto. Comunque sia, il quotidiano allenamento a raccontarsi storie le ha nel frattempo permesso di trasformarsi in una seria minaccia per i principali esponenti dello storytelling nazionale. Attraverso l’utilizzo di miti, simboli e narrazioni, stimola infatti la presa di coscienza di meccanismi – individuali e collettivi- tanto nascosti quanto potenti.
Non conoscendo a sufficienza le lingue - ad eccezione del latino, del greco e di qualche motto in francese - non costituisce attualmente un pericolo per gli storyteller internazionali. Ma, a detta dei suoi estimatori, sarebbe solo questione di poco. Fortuna iuvat audaces.
E soprattutto: honni soit qui mal y pense.